La Sicilia zona franca del Mediterraneo

Una grande “Zona Franca”, però, che sia integrale; programmata; ecosostenibile; “rispettosa” – sempre ed ovunque, – della legalità; dell’ambiente, del paesaggio; delle “Vocazioni” del territorio. E nella quale siano vigenti le più moderne e severe norme a tutela della salute, sulla base della legislazione sociale più avanzata.

La futura “ZONA FRANCA” deve essere finalizzata, cioè, al raggiungimento di progetti e di obiettivi qualificanti e deve creare, – in Sicilia – piena occupazione, lavoro, sviluppo, produttività e ricchezza.

La Sicilia “ZONA FRANCA” dovrà essere (lo sarà), capace di promuovere e di gestire collegamenti e scambi con tutti i paesi ed i popoli del mondo. Dovrà essere utile e funzionale soprattutto alle economie dei paesi e dei “Continenti” che direttamente o indirettamente gravitano sul bacino del Mediterraneo.

Non crediamo che si tratti di un “sogno” e tantomeno di un “SOGNO IRREALIZZABILE”. Respingiamo, – pertanto,- al mittente i “CONSIGLI” di coloro che ci invitano alla “RASSEGNAZIONE”. O CHE, PEGGIO, SPERANO CHE I SICILIANISTI si limitino a piangersi addosso senza prendere iniziative che possano disturbare o vanificare le “GRANDI MANOVRE ANTISICILIANE” in corso di svolgimento. Un “vezzo”, quello di piangersi addosso, che si è trascinato dal 1860 ai nostri giorni, tanto per “salvare la faccia” ai politicanti di lungo corso che avrebbero avuto il dovere di difendere i diritti fondamentali del Popolo Siciliano. E che non lo hanno fatto. Ma anche a tal proposito non vogliamo “generalizzare”, perché proprio su questa problematica possiamo registrare nel tempo non poche coraggiose e significative “ECCEZIONI”, delle quali siamo orgogliosi. Ci limitiamo ad indicarne soltanto alcune, in questa sede. Ma il dibattito sulla irrisolta “QUESTIONE SICILIANA” rimane aperto.

Ci riferiamo quindi al “PROGETTO SICILIA” di Ignazio Florio il quale nell’anno 1900 con l’apporto degli industriali, degli imprenditori, degli agricoltori dei sindacalisti e di alcuni dirigenti dei “FASCI DEI LAVORATORI SICILIANI”, riuscì a tracciare un “PIANO” per un razionale ed organizzato progetto di sviluppo dell’Economia Siciliana. Alla iniziativa aderiscono anche alti prelati e numerosi esponenti del Mondo Cattolico. Ed in quell’occasione fu fondato il Giornale “LORA”.

È doveroso riferirci anche alle iniziative dei giovani siciliani che nel corso del 1920, con la partecipazione del giovanissimo Professore Giuseppe Frisella Vella, avevano fondato i “GRUPPI MERIDIONALI DI AZIONE ECONOMICA E CULTURALE”.

Particolare ammirazione e gratitudine merita la importantissima, coraggiosa e “Nobile” deliberazione del Consiglio Provinciale di Caltanissetta che, nel mese di Agosto del 1921, chiese “LIBERTA’ DOGANALE PER LA SICILIA”.

E soprattutto corre l’obbligo morale e politico di citare il disegno di legge di iniziativa parlamentare, presentato all’Assemblea Regionale Siciliana dal Deputato Modesto Sardo, ai sensi dell’articolo 18 sullo Statuto Speciale di Autonomia. Ciò avvenne in data 11 luglio1967. Si trattò di un disegno di Legge, che, a distanza di quasi mezzo secolo, giace ancora nei “terribili” cassetti di Sala d’Ercole, ma che, pur così, rappresenta un “PRECEDENTE” scomodo ed inquietante della storia dei diritti negati del Popolo Siciliano.

E forse sulla scia post-risorgimentale della Sicilia, platealmente tradita anche (anzi: soprattutto) da coloro che avrebbero avuto il dovere di difenderla. Tantoppiù che, in favore del Disegno di Legge in questione si era pronunziata la “Società Civile Siciliana” e si erano pure mobilitate tutte le CAMERE DEL COMMERCIO DELLA SICILIA.

È appena il caso di puntualizzare che, se realizzata con le caratteristiche ed i requisiti sopra accennati, la “Sicilia” “ZONA FRANCA” sarebbe destinata a diventare un “POLO” di attrazione, – funzionante al meglio, – sulle più importanti attività economiche, industriali, finanziarie (che comunque andrebbero di volta in volta attentamente valutate) che arriverebbero da ogni parte del Mondo. Ed inoltre:

> Sarebbe assicurata concretamente e stabilmente la piena occupazione ai lavoratori di tutte le qualifiche possibili sia in Sicilia che nel Sud- Italia (cioè nel territorio di quello che era stato il Regno delle Due Sicilie). La disoccupazione e l’emmigrazione per necessità e per disperazione diventerebbero soltanto dei BRUTTI RICORDI.

> Ai giovani in particolare – ma non solo ai giovani – sarebbe “PERMESSO” di “SCEGLIERE” il tipo di lavoro più confacente alle rispettive singole aspirazioni.

> Si verificherebbero automaticamente investimenti, partecipazioni potenziamenti e promozioni per i collegamenti aerei e navali con ogni angolo del mondo.

> Si verificherebbero un susseguirsi di strutture industriali sempre più moderne e meno (anzi: per niente) inquinati di quelle oggi esistenti si creeranno servizi migliori per ogni esigenza.

A maggiore ragione bisogna quindi comprendere che i “pannicelli caldi”, le scelte clientelari, il voto di scambio, il clientelismo, le lottizzazioni (tantoppiù se concordati con ambienti mafiosi e consorterie di vario tipo), la corruzione, il tangentismo e bustarellismo organizzati e … … condivisi, servono soprattutto a perpetuare lo sfruttamento e la condizione coloniale del Popolo Siciliano. Con la conseguenza che la disoccupazione, la emigrazione giovanile e non, la fuga di cervelli, l’abbandono degli studi o il trasferimento altrove degli studenti siciliani e via dicendo hanno raggiunto livelli insostenibili come peraltro si continua ad evincere dalle statistiche più aggiornate.

Necessitano quindi scelte di fondo adeguate. Ad estremi mali occorre opporre estremi rimedi. In questo contesto ritorna di scottante attualità la suddetta

proposta sicilianista della istituzione di una grande, bene articolata, “ZONA FRANCA” che comprenda tutto il territorio della Sicilia e che corrisponda in tutto e per tutto a quella “STRATEGIA SICILIANA” per L’ECONOMIA SICILANA che fino ad oggi è stata ostacolata e penalizzata a priori dell’Ascarismo Politico, dominante proprio qui in Sicilia! Si fa perfino finta di ignorare e/o di sottovalutare il fatto che l’art. 18 dello Statuto Speciale di Autonomia consente all’Assemblea Siciliana di proporre Al Palamento Centrale Italiano disegni di Legge riguardanti le materie per le quali la Regione Siciliana non ha competenza.

Nel caso in questione la Regione Siciliana dovrà ovviamente raccordarsi anche con l’Unione Europea. Non sarebbe tuttavia questo il problema maggiore.

La Unione Europea, – com’è noto,- ha infatti già consentito (e talvolta ha addirittura “incoraggiato”) la istituzione di ampie “ZONE FRANCHE” in diverse realtà geopolitiche di Stati aderenti alla stessa Unione.

Non riteniamo, quindi, che la U.E. possa essere aprioristicamente contraria alla ipotesi della “SICILIA ZONA FRANCA”. Ma bisognerebbe anche in questo caso tenere gli occhi bene aperti per evitare che al livello Europeo, L’ANTISICILIA POSSA ostacolare la proposta “Siciliana”.

A questo punto la parola deve passare al Popolo Siciliano e ad ogni singolo Cittadino Siciliano. Ed anche ai Siciliani DIASPORA. Tutti i Siciliani, infatti, in prima persona e direttamente devono fare valere i diritti della Patria Siciliana e devono revocare la delega e la fiducia a quei partiti, a quegli esperimenti politici ed a quei “Gruppi di Potere” che, – a prescindere dalle sigle, dalle ideologie e dai programmi sbandierati, – hanno tradito gli interessi ed i diritti fondamentali del Popolo Siciliano.

Un’ultima puntualizzazione.

Quella della Costituzione di tutto l’Arcipelago Siciliano in ZONA FRANCA E PROGRAMMATA non è una questione di poco conto. Non si può buttare in pasto alle mire elettoralistiche dei partiti dominanti ed alla demagogia del momento o alle speculazioni di qualsiasi tipo o provenienza – dobbiamo evitare di essere un’altra volta turlupinati come Popolo e come persone.

Bisogna che si miri il più in alto possibile e che si abbia la fede, il coraggio e la determinazione per fare sì che la nostra proposta diventi anche preludio alla rinascita e alla riscossa della Sicilia tutta.

Ci sia consentito di concludere questa nostra presa di posizione riportando di seguito un “passaggio” particolarmente significativo della relazione svolta dal Deputato Modesto Sardo all’ARS, in data 11 luglio 1967, a supporto, appunto, di quel disegno di legge, che pur restando chiuso sostanzialmente nei polverosi di Sala d’Ercole, costituisce un “Precedente” Politico Storico e giuridico che ancora oggi mette in serio imbarazzo e delegittima “i corifei dell’ANTISICILIA e delle loro, pure insidiose”, grandi manovre.

<<Non possiamo ignorare, infatti, che moltissimi siciliani non solamente sconoscono i vantaggi e le comodità della moderna civiltà del benessere, ma, a causa del bassissimo reddito o della mancanza di esso, sono collocati ai margini di ogni speranza, in preda a sofferenze ed a mortificazioni.

Questi nostri conterranei, che costituiscono molta parte della collettività siciliana, hanno già acquistato una propria intuizione della vita associata e non trovando la realtà autonomistica conforme a questa loro intuizione non l’accettano e pretendono modificarla.

Essi sanno ormai che l’individuo, il cittadino comune, è divenuto il soggetto e il beneficiario di ogni assetto giuridico e che gli interessi essenziali e fondamentali umani costituiscono il fine di ogni organizzazione sociale.

Essi reclamano quindi il diritto alla vera condizione di libertà: quella che riconosce innaturale la presenza di condizioni negative che rendono incerta la stessa esigenza dell’uomo e che vanno dall’agonia della disoccupazione alla notte dell’ignoranza.

Essi avvertono queste esigenze elementari come interessi essenziali che costituiscono le ragioni stesse dell’umanità della loro vita.

Tocca a noi non deludere le profonde aspirazioni dei Siciliani, di realizzare queste loro aspettative trasformando anche gli ordinamenti

giuridici più inveterati e rimuovendo quindi gli ostacoli che impediscono loro di realizzare pienamente la propria dignità umana e sociale>>.

Non aggiungiamo altro anche perché … … al buon intenditore bastano poche parole.

ANTUDU!

Palermu, 10 Marzu (Marzo) 2017

Il Presidente Onoraio FNS – Sicilia Indipendente

(Giuseppe Scianò)

“SÌ ALLA SICILIA!

NO ALLA MAFIA!”