Programma Politico del Movimento Nazionale Siciliano

Programma Politico

Il MOVIMENTO NAZIONALE SICILIANO si batte per l’autodeterminazione della Sicilia.

Con quest’obiettivo riunisce autonomisti, sicilianisti e indipendentisti nella consapevolezza che le attuali condizioni dell’isola debbano far mettere da parte ogni divisione e costruire un fronte unitario per lo sviluppo e il riscatto della nostra terra, imponendo l’applicazione del principio europeo dell’insularità e il rispetto delle storiche prerogative della Sicilia.

Il MOVIMENTO NAZIONALE SICILIANO nasce dalla convinzione che la Sicilia è una Nazione, con un popolo, un territorio, una lingua, una cultura e una storia millenaria radicata nel cuore del Mediterraneo e in Europa.

Una Nazione sistematicamente depredata della propria identità e delle proprie risorse, i cui cittadini vengono trattati come persone di serie B da uno Stato centrale che da sempre privilegia il proprio Nord.

Una Nazione che ha bisogno di un forte movimento politico che la rappresenti e ne difenda gli interessi all’interno e all’esterno delle istituzioni, a partire da quelle siciliane.

In quest’ottica, il MOVIMENTO NAZIONALE SICILIANO offre a tutti i siciliani il Programma per una Sicilia moderna e vivibile, che rifiuti l’assistenzialismo e garantisca il futuro delle giovani generazioni.

Alcune delle proposte del Programma prevedono una trattativa serrata con il Governo italiano che travalichi l’attuale legislazione e che sia fondata sulla pesante sperequazione subita dalla Sicilia nei 160 anni di Stato unitario e sulla totale mancata attuazione dello Statuto della Regione Siciliana.

 

1) La Sicilia può vivere delle proprie risorse.

  • Tutte le risorse estratte e prodotte in Sicilia devono determinare reddito per la Sicilia e, in caso di esportazione, devono produrre remunerazione per le casse siciliane o riduzione delle relative tariffe per i cittadini siciliani.
  • Tutte le tasse riscosse in Sicilia devono rimanere nelle casse siciliane. Le tasse di tutte le imprese, così come quelle dei lavoratori pubblici e privati, per la parte prodotta nell’Isola, vanno versate in Sicilia (anche relativamente al passato), nel rispetto delle norme statutarie.
  • Apertura di un contenzioso con il Governo italiano per l’attuazione integrale delle norme non attuate dello Statuto a partire da quelle finanziarie e disdetta dell’accordo truffa stipulato nel 2016 tra Crocetta e Renzi che devolve allo Stato miliardi di euro che per Statuto competono alla regione siciliana.
  • Restituzione alla Sicilia di tutti i fondi europei (FSC, PAC etc.) che negli ultimi anni le sono stati stornati verso le regioni del Nord o impropriamente utilizzati per il riequilibrio della finanza pubblica.
  • Costituzione da parte del Governo italiano di un fondo per la perequazione infrastrutturale da versare alle casse siciliane con vincolo per investimenti.
  • Costituzione da parte del Governo italiano di un fondo per la mancata attuazione dello Statuto da versare alle casse siciliane con vincolo ad iniziative per lo sviluppo e la solidarietà sociale.
  • Assegnazione alla Sicilia delle accise, a partire da quelle per i prodotti petroliferi estratti o raffinati in Sicilia, da impiegare inizialmente nella bonifica dei siti inquinati.
  • Immediato trasferimento alla Sicilia, secondo le previsioni statutarie, di tutti gli immobili e le pertinenze ancora detenute dallo Stato, conferendo loro destinazione produttiva e di servizio pubblico.
  • Apertura di due case da gioco nel territorio dell’isola.

 

2) Autonomia finanziaria. Eliminazione dell’oppressione fiscale. Strumento monetario complementare.

  • Robusta fiscalità di sviluppo per chi investe nell’Isola e crea nuova occupazione.
  • Esenzione da ogni tassazione per i primi cinque anni per le imprese non residenti che decidono di spostare la propria sede produttiva e fiscale nell’isola e per privati titolari di reddito che decidano di riallocare nell’isola la propria residenza fiscale (pensionati compresi) o di avviare nuove iniziative imprenditoriali.
  • Sostanziale riduzione nel territorio siciliano dell’eccessiva tassazione sui redditi che oggi scoraggia ogni iniziativa imprenditoriale e ampia riduzione della tassazione sul lavoro.
  • Abbattimento dell’Iva e delle accise nel territorio regionale.
  • Realizzazione di una Zona Economica Speciale sull’intero territorio dell’isola con istituzione di un porto-franco fuori dalla linea doganale europea.
  • Esenzione fiscale per nuove iniziative imprenditoriali a contenuto innovativo (start-up), anche maturate tra giovani delle università siciliane (spin-off).
  • Credito d’imposta sugli investimenti e l’occupazione finanziato attraverso il Piano di azione e coesione.
  • Piano di microcredito per attività imprenditoriali.
  • Detassazione degli utili reinvestiti per l’ammodernamento e l’innovazione delle aziende e la creazione di nuova occupazione.
  • Abolizione dell’attuale sistema vessatorio della riscossione coattiva dei tributi (Riscossione Sicilia) e sua incorporazione negli uffici finanziari.
  • Istituzione dell’Agenzia Siciliana delle Entrate.
  • Emissione di Certificati di Credito Fiscale validi per le transazioni interne a fianco dell’euro, immettendo così liquidità nel sistema economico dell’Isola con conseguente aumento di domanda e occupazione.
  • Severa riduzione della spesa improduttiva.
  • Rinegoziazione del debito ed emissione di obbligazioni per la realizzazione di infrastrutture (project bond).
  • Rafforzamento dei consorzi fidi.

3) Riforma dello Statuto. Devoluzione, deburocratizzazione e semplificazione amministrativa. Efficienza dei servizi pubblici.

  • Accordo con lo Stato italiano per un nuovo e moderno patto federativo che preveda l’affermazione (attualizzata, responsabile ed estensiva) di tutti i diritti previsti nello Statuto siciliano del 1946 e che sappia andare oltre quei diritti.
  • Convocazione di un’Assemblea Costituente siciliana per la redazione e l’approvazione del nuovo Statuto che dovrà essere ratificato poi dal Parlamento italiano.
  • Devoluzione alle istituzioni della Sicilia delle funzioni amministrative ancora svolte dallo Stato; tranne che per esteri e difesa, in Sicilia devono avere sede al massimo livello amministrativo tutti i settori dello Stato, dall’ordine pubblico alla giustizia, che deve trovare in Sicilia ogni ordine e grado di giudizio (ivi compresa la Cassazione), alle Authority, agli Uffici finanziari (agenzia entrate, demanio e dogane).
  • Ripristino dell’Alta Corte.
  • Riorganizzazione dell’assetto istituzionale dell’isola e trasferimento delle competenze e del personale ai comuni e ai liberi consorzi lasciando all’amministrazione centrale siciliana i compiti di indirizzo legislativo e regolamentare, la programmazione e il controllo di efficienza.
  • Possibilità di istituire al di fuori dei limiti di popolazione un Consorzio di comuni per le isole minori siciliane.
  • Semplificazione estrema del rilascio di concessioni e autorizzazioni.
  • Applicazione del silenzio-assenso e comunicazione d’inizio attività con controlli ex post sul rispetto delle regole, ad eccezione delle sole norme sulla tutela dell’ambiente e dei beni culturali, e comunque al termine di procedure notevolmente semplificate.
  • Profonda riforma della pubblica amministrazione: leggera, qualificata, con personale selezionato in modo assolutamente trasparente e valutato sulla base del merito. Valorizzazione delle professionalità esistenti. Trasformazione dello sportello unico da “passacarte” a punto di riferimento per ogni iniziativa economica e di attrazione di investimenti.
  • Dismissione delle partecipazioni pubbliche prevedendo agenzie e meccanismi di controllo sociale per incrementare efficienza e rendimento per i cittadini.
  • I servizi indivisibili a rete (acqua, rifiuti, etc.) e i trasporti di linea “sociali” devono garantire qualità, organizzazione efficiente e prezzi accessibili e, ove affidati a privati, devono essere soggetti a un rigoroso controllo pubblico.
  • Lo sfruttamento di beni demaniali inalienabili (risorse naturali ed energetiche, reti infrastrutturali, ecc…) deve essere soggetto a controllo e regolamentazione da parte delle istituzioni siciliane.
  • La gestione dei rifiuti deve rispettare i seguenti criteri: notevole incremento della raccolta differenziata; impianti di trattamento dimensionati sul livello consortile; conferimento in discarica di una percentuale non superiore al 10%; controlli, direzione e coordinamento sempre e comunque affidati al settore pubblico.

4) Tutela della famiglia e dei diritti sociali.

  • Superamento graduale del modello assistenziale e del precariato.
  • Introduzione di forme di sostegno salariale minimo per chi non trova lavoro con obbligo di svolgimento di lavori sociali.
  • Massima garanzia per i servizi sanitari e scolastici di base con limitazioni solo per i redditi alti.
  • Sostegno alle famiglie con figli anche attraverso forme di quoziente familiare.
  • Garanzia del diritto all’assistenza per i disabili e loro inserimento nelle attività lavorative.
  • Contrasto all’esclusione sociale degli anziani.
  • Rilancio del Microcredito per le famiglie.
  • Realizzazione di case da offrire con affitti calmierati per giovani coppie ed anziani (edilizia sociale).
  • Misure di sostegno e pari opportunità alle comunità delle aree interne e montane.

5) Scuola siciliana, identità e informazione.

  • Rafforzamento dell’identità siciliana (lingua, storia, cultura, …) a partire dalla scuola e dalle Università.
  • Piano di investimenti nell’edilizia scolastica e nei supporti informatici.
  • Garanzie e sostegno al pluralismo informativo.
  • Rafforzamento delle Università siciliane e sostegno alla ricerca.
  • Sostegno finanziario, attraverso borse di studio e prestiti d’onore, agli studenti universitari meritevoli anche per la partecipazione a specializzazioni e dottorati.
  • Creazione del Politecnico del Mediterraneo, del centro di formazione avanzata per il management privato e pubblico e per il management turistico e culturale e di strutture di eccellenza sanitaria.
  • Supporto alle Accademie di Belle Arti e ai Conservatori di Musica.
  • Accesso gratuito alla Banda larga ed ultralarga.
  • Sostegno organizzativo, logistico e finanziario alle iniziative imprenditoriali collegate allo sviluppo di brevetti e progetti universitari.

 

6) Tutela e valorizzazione dei beni ambientali e culturali.

  • Basare lo sviluppo della Sicilia sulla valorizzazione dei suoi beni ambientali e culturali e sul turismo.
  • Controlli rigidi sulla qualità dell’aria e delle acque e sulla gestione dei rifiuti.
  • Chiusura graduale delle aziende che non garantiscono una drastica riduzione dell’inquinamento ambientale.
  • Interventi drastici di contrasto al dissesto idrogeologico per prevenire catastrofi, offrendo lavoro ad imprese, professionisti e lavoratori siciliani.
  • Riforma dell’antiquata legislazione urbanistica con nuove forme di valorizzazione del territorio e protezione di centri storici ed ambiente.
  • Partenariato con istituzioni museali internazionali per valorizzare il patrimonio culturale e coinvolgimento di associazioni e fondazioni siciliane.
  • Valorizzazione del sistema teatrale e del settore cinematografico attraverso investimenti e tax credit.
  • Creazione di opportunità di lavoro nel campo artistico e musicale con compagnie, teatri e orchestre stabili.
  • Incentivazione degli investimenti sul turismo sostenibile attraverso sgravi fiscali, detassazioni, partenariato pubblico-privato.
  • Attrazione del turismo estero attraverso facilitazioni di trasporto ed eliminazione di ogni tassazione sul soggiorno.
  • Incentivi fiscali all’acquisto di case e terreni da parte dei non residenti in località turistiche e centri minori.
  • Ricorso al partenariato pubblico – privato per la realizzazione di infrastrutture, per la valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e delle coste.
  • Incentivazione e incremento dei porti turistici.

7) Produzione agroalimentare sana e di qualitá.

  • Controlli rigidissimi sulle importazioni agroalimentari.
  • Sospensione e revisione degli accordi commerciali europei che danneggiano l’agricoltura siciliana.
  • Puntare, attraverso incentivazioni e sgravi, sulle produzioni tipiche siciliane di qualità, sul recupero delle sementi antiche, sull’accorciamento della filiera e sul mercato telematico.
  • Completamento ed integrazione delle filiere produttive attraverso l’incentivazione dell’industria agroalimentare.
  • Sostenere la competizione sui mercati internazionali puntando esclusivamente su una produzione sana e di alta qualità.
  • Piano per la zootecnia finalizzato al superamento della profonda crisi del comparto.
  • Ricalibrare il mercato sulla tutela del consumatore e sulla diffusione dell’alimentazione mediterranea.
  • Tutela dei marchi siciliani e delle produzioni regionali nei confronti della grande distribuzione.
  • Misure per favorire l’agriturismo come mezzo per la promozione del territorio e dei prodotti agroalimentari tipici e d’eccellenza.
  • Forte riduzione delle procedure burocratiche alle quali sono sottoposti gli agricoltori siciliani.
  • Piano di utilizzazione delle terre incolte e di proprietà pubblica e assegnazione pianificata a imprese di giovani, anche con lo scopo di ripopolare le aree interne e montane.
  • Tutela ed estensione delle aree boschive e loro valorizzazione produttiva.
  • Tutela della pesca siciliana pur nel rispetto dell’ecosistema marino e delle esigenze di ripopolamento ittico.

8) Fonti e risorse energetiche. Infrastrutture di trasporto e di comunicazione.

  • Tutte le fonti d’energia e le risorse energetiche collocate in Sicilia e nel suo mare, appartengono ai siciliani e questi devono stabilirne le modalità di utilizzo, ed esserne i beneficiari.
  • Le reti che passano per la Sicilia (gasdotti, elettrodotti, dorsali informatiche) vanno valorizzate economicamente in favore dell’Isola.
  • Privilegiare le fonti rinnovabili a basso impatto ambientale.
  • Investimenti nel completamento della rete elettrica e nella banda larga. Servizi telematici moderni anche per le aree interne.
  • Alta velocità e potenziamento dell’intero sistema ferroviario.
  • Completamento e manutenzione della rete autostradale e di una rete stradale statale adeguata a un paese moderno.
  • Trasporti metropolitani nelle grandi aree urbane.
  • Sistema portuale integrato siciliano con una rete di interporti e di un hub siciliano.
  • Potenziamento degli aeroporti esistenti.
  • Piano di infrastrutturazione con priorità alla perequazione infrastrutturale e delle reti.
  • Sostegno ai trasporti per le isole minori.
  • Rafforzamento delle intese con Malta per la realizzazione della piastra logistica mediterranea in vista del raddoppio del canale di Suez.

9) Rapporto con l’Europa e i Paesi del Mediterraneo. Stop al flusso indiscriminato di immigrati. Priorità sicurezza.

  • La Sicilia deve essere protagonista nelle relazioni con le istituzioni europee ed i Paesi del Mediterraneo.
  • Sostegno alla costituzione di accordi e joint ventures tra imprese siciliane e dei Paesi rivieraschi.
  • La Sicilia deve rapportarsi direttamente con l’Europa per le questioni che la riguardano (agricoltura, pesca, energia, ambiente, etc.).
  • Revisione negoziale con l’Europa delle proposte del piano Junker riguardanti la Sicilia e di tutte le norme penalizzanti nei confronti dell’economia siciliana e pieno riconoscimento dei diritti legati all’insularità.
  • Contrastare i ritmi insostenibili del flusso di immigrati che mettono a  rischio il carattere aperto e tollerante della società siciliana e la sicurezza dei cittadini.
  • Ottenere una forte riduzione del tetto massimo alle presenze nei centri d’accoglienza siciliani.
  • Garantire la sicurezza di città e quartieri oggi abbandonati attraverso misure “Tolleranza zero” per la microcriminalità accompagnate da un’azione educativa del cittadino al rispetto delle regole.
  • Potenziamento delle forze di polizia e del controllo del territorio.

10) Democrazia diffusa. Lotta a privilegi, corruzione e criminalitá.

  • Applicazione piena della partecipazione e della trasparenza e dei controlli da parte dei cittadini e delle associazioni (openGovernment ed opendata).
  • Ritorno al sistema democratico e all’elezione da parte dei cittadini dei consorzi di comuni.
  • Semplificazione delle procedure per i referendum, anche propositivi, a livello comunale e siciliano.
  • Svincolare i vertici di Asp e dei maggiori enti dalle scelte politiche, attraverso selezione da un albo al quale si acceda per titoli ed esami (con Commissioni aperte ad esponenti della cultura e dell’Università); alle scelte politiche competerà invece la definizione delle linee programmatiche e degli obiettivi assegnati.
  • Fuoriuscita dei rappresentanti politici e sindacali dai consigli d’Amministrazione.
  • Riduzione delle indennità per le cariche pubbliche e loro correlazione ai risultati amministrativi.
  • Modifiche del regolamento dell’Assemblea Regionale limitando al minimo il ricorso al voto segreto e adottando la procedura di voto unico sul bilancio.
  • Totale pubblicità delle attività amministrative a ogni livello con obbligo di pubblicazione per contrastare corruzione e pressioni mafiose.

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