PALERMO, 19 OTTOBRE 1944: STRAGE DI INNOCENTI IN VIA MAQUEDA

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PALERMO, 19 OTTOBRE 1944: STRAGE DI INNOCENTI IN VIA MAQUEDA

RIVENDICHIAMO IL DIRITTO ALLA MEMORIA STORICA E SOPRATTUTTO IL DIRITTO ALLA VERITA’, ALLA GIUSTIZIA E AL RISPETTO DELLA DIGNITA’ DEL POPOLO SICILIANO, DELLA NAZIONE SICILIANA

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PROPRIO IN QUESTI GIORNI, RICORRE IL 72° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI VIA MAQUEDA NELLA QUALE SI CONTARONO 24 MORTI E 154 FERITI.

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Fu una strage di cittadini che chiedevano pane, giustizia, libertà, lavoro, abitazioni civili e ripristino dei servizi essenziali. E che protestavano contro l’intrallazzo e contro il malgoverno.

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All’apice di una grande democratica manifestazione popolare il 19 ottobre del 1944, a Palermo, nella centralissima via MAQUEDA, sotto le finestre del palazzo Comitini, allora sede della Prefettura, una cinquantina di soldati dell’Esercito Italiano( Divisione Sabauda) con funzioni di polizia e di ordine pubblico, ed armati di fucili e di bombe a mano, vistisi circondati da un enorme folla di cittadini, fecero fuoco e lanciarono le bombe a mano, uccidendo 24 persone e ferendone, piuttosto gravemente, ben 158 (stando alle cifre ufficiali). Quei soldati obbedivano ad ordini ben precisi e seguivano le”procedure” in vigore, soprattutto in Sicilia.

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Si era trattato di una manifestazione popolare pacifica anche se certamente, di forte era l’impronta Sicilianista. Erano cittadini di ogni ceto e di ogni categoria sociale. Molti di loro erano giovanissimi, anzi erano ragazzi spesso studenti. Il tutto si svolgeva nella Palermo, semidistrutta dagli spietati e massicci “bombardamenti a tappeto” della seconda guerra mondiale.

Subito dopo la sparatoria e la strage degli innocenti (e dopo il “fuggi fuggi” generale) la via Maqueda restò quasi deserta, ma letteralmente “grondante” di sangue umano. Furono chiamati i Vigili del Fuoco, i quali dovettero faticare a lungo per lavare il fondo di quella strada e quello delle traverse più vicine. Furono usate numerose autobotti e “motopompe”.

Fu severamente VIETATO di effettuare fotografie (e le fotografie, comunque fatte, sarebbero state distrutte in un secondo tempo). Ciò valeva anche per i Vigili del Fuoco (allora chiamati “Pompieri”). Vigeva, insomma, la “consegna del silenzio”, anzi del SEGRETO MILITARE. Fu una vera tragedia, sulla quale fu proibito persino di piangere…

Tornata la calma, fu frettolosamente intrapresa la politica della manipolazione della, verità del silenzio, nonché della disinformazione, Se ne inventarono di tutti colori!!!

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Per ben mezzo secolo fu impossibile collocare, in via Maqueda o nel Palazzo Comitini o in un altro luogo idoneo, una lapide che ricordasse la Strage, fino a quando, per opera della Giunta Provinciale presieduta dall’On. FRANCESCO MUSOTTO, nel 1994, in occasione del Cinquantesimo anniversario della Strage. Una Lapide fu finalmente collocata all’interno del Palazzo Comitini. Ma le notizie su quell’ avvenimento(tenendo conto però, delle poche lodevoli eccezioni) vennero spesso minimizzate, frazionate e riferite, alterando la verità e persino il contesto storico nel quale si era svolto il tragico evento.

Venne e viene volutamente e troppo spesso trascurata la circostanza che la stragrande maggioranza dei Siciliani si dichiarava Indipendentista e si batteva per la realizzazione del grande progetto politico, condiviso a livello popolare, che prevedeva altresì che fossero restituiti al Popolo Siciliano alcuni diritti fondamentali negati nel 1860. Come: il diritto alla Indipendenza ed alla

Sovranità della Sicilia, il Diritto alla Libertà ed al Progresso. Ed il Diritto ad un Futuro migliore. Ma che era una manifestazione politica SPONTANEA.

Ci permettiamo di ricordare che moltissimi giovani Siciliani (compresi coloro che, in quelle giornate si trovavano in congresso Indipendentista, a Taormina) si sarebbero arruolati nell’EVIS che sarebbe stato organizzato da ANTONIO CANEPA da li a poco.

In nome delle tante vittime ed anche in nome dei numerosi, eroici, giovani che avrebbero sacrificato la loro vita alla CAUSA SICILIANA, il Centro Studi “AFA” si batte affinchè sulla STRAGE di VIA MAQUEDA siano fatte piena, totale, VERITA’ ed anche GIUSTIZIA.

Palermu, 18 Ottuviru (Ottobre) 2016

Il Presidente Onorario FNS

( Giuseppe Scianò)

SI ALLA SICILA! NO ALLA MAFIA!

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