Mamma Regione: “Premi a pioggia per tutti i regionali”.

 

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<<LA SCELTA “INDECENTE” DEI POTERI POLITICI E SINDACALI DOMINANTI – DI DARE PREMI A PIOGGIA PER TUTTI I DIPENDENTI REGIONALI – FA SORGERE IL BISOGNO DI UNA RIVOLUZIONE CULTURALE SICILIANA E SICILIANISTA>>.

Stando alle ultime notizie di stampa, sarebbero in arrivo, per tutti i dipendenti regionali, 48 milioni di Euro.

Questa scelta, definita “INDECENTE”, sarebbe il risultato di un “confronto assolutamente privo di contenuto reale fra i sindacati e l’agenzia per il pubblico impiego (ARAN), in base al quale è stato deciso quello che era già noto in partenza: il premio di produzione alla Regione verrà distribuito in maniera indistinta (“Giornale di Sicilia” del 2 XI-2016).”

corruzione

In altre parole: il premio non sarà considerato un riconoscimento del “MERITO”, ma un privilegio per la “CASTA”. Insomma: <<TODOS CABALLEROS>>.

Il tutto, fermi restando i compensi per il lavoro straordinario.

Non posso non ricordare che questo tipo di scelte, giustamente definite “INDECENTI”, si possono portare a compimento soltanto se e quando lo vogliano la classe politica, i partiti ed i parlamentari al potere, sia a Bruxelles, che a Palermo, che a Roma. Le pochissime eccezioni, talvolta soltanto di facciata, confermano la regola.

Quale sia la “REGOLA”, lo abbiamo ripetuto spesso, ma ci pare doveroso ricordarlo ancora una volta, riprendendo sostanzialmente il pensiero espresso, molti decenni orsono dall’ex Deputato Giuseppe Montalbano.

In poche parole MONTALBANO, – con particolare riferimento alla “Questione Siciliana”, – affermava che quando, in una democrazia parlamentare, si verifica una uniformità sostanziale di comportamenti fra le forze di governo e quelle di opposizione, non si ha il massimo della democrazia, ma si ha il “massimo della corruzione”.

A ciò aggiungiamo un’altra, drammatica, verità … E cioè: la “QUESTIONE SICILIANA” è la questione di una “Nazione” che è stata ridotta in “colonia interna” dello Stato Italiano.

Condizione, questa, per la quale ci troviamo privi di una vera e propria classe dirigente e di una classe politica che siano al servizio del Popolo Siciliano. Ma che, al contrario, sono al servizio (e ne sono localmente espressione) degli interessi forti, dominanti, spesso in netto contrasto con i diritti fondamentali del Popolo Siciliano, della Nazione Siciliana.

Ed è, questo, il fenomeno in base al quale i collaboratori (si potrebbe anche dire: <<collaborazionisti>>), talvolta, addirittura al di là delle proprie pretese, vengono “premiati” con compensi, con incarichi di prestigio e con “PRIVILEGI”, dei quali fortunatamente in questi giorni si sono occupati i mass-media in Sicilia, in Italia ed anche in campo internazionale. Non vogliamo assolutamente generalizzare, anche perché siamo convinti che nel caso specifico dei “Regionali” sono molti quelli che compiono il rispettivo dovere con correttezza, con professionalità e con lo spirito del servizio al cittadino.

Non pensiamo, tuttavia, che sia soltanto una coincidenza se, in contemporanea, constatiamo quanto – ad ogni piè sospinto (anche in occasione dei REFERENDUM all’orizzonte ed a prescindere dai rispettivi esiti) sia stato e sia “violato” lo Statuto Speciale di Autonomia, varato, com’è noto, il 15 maggio del 1946.

Uno Statuto, per la verità, più che “SPECIALE”, perché fondato su un “PACTUM” fra i Rappresentanti del Popolo Siciliano in armi ed il Governo Italiano. Uno “Statuto” mai applicato integralmente e più volte manipolato e/o, più volte disatteso platealmente. Ed oggi orrendamente “MUTILATO”. E che tuttavia è stato reso “applicabile” e funzionale soprattutto per le grandi manovre dei poteri forti e dei partiti dominanti. E grazie alla cultura ed alla prassi dell’ASCARISMO ad ogni livello. Si è voluto creare una confusione, pertanto, una confusione di idee e di funzioni per l’autonomia e la prassi instaurata nella Regione.

Nessuna manovra, però, nessun “premio”, nessuna lottizzazione hanno il diritto di negare la esistenza ed il peso Giuridico-Istituzionale di quel “PACTUM” né le

responsabilità che scaturirebbero dalla “disdetta” unilaterale dei contenuti e della “sostanza” di quel “Compromesso Storico” ufficialmente sottoscritto dalle due parti in causa. Soprattutto oggi che, nella stessa Unione Europea, le “Nazioni senza Stato”, specialmente quelle gravitanti sul Mediterraneo, reclamano il diritto all’indipendenza ed alla “partecipazione diretta” ed in prima persona ai Consessi Internazionali (Unione Europea compresa).

È giunto quindi il momento nel quale anche il Popolo Siciliano dovrà compiere quella Rivoluzione Culturale e Politica che fu interrotta dall’inganno e dai tradimenti ai quali abbiamo fatto cenno. Questa volta però, senza “compromessi” di alcun tipo.

Le due parti in causa, Stato Italiano e Nazione Siciliana, dovranno esaminare le rispettive responsabilità ed agire in conseguenza.

Non saranno, quindi, le leggi e le leggine “INDECENTI” (Costituzionali o no) a fermare il cammino del Popolo Siciliano verso le Indipendenza, la Libertà, il Progresso e … … la vera Legalità.

ANTUDU!

Palermu, 4 Nuvimmiru (Novembre) 2016

Presidente Onorario FNS “Sicilia Indipendente”

Giuseppe Scianò

“SÌ ALLA SICILIA!

NO ALLA MAFIA!”

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