Non lo ha deciso il Parlamento italiano, come prevede la Costituzione ma i governi degli Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia.
L’attacco, ordinato dal presidente Trump con un twitter l’11 aprile, è stato eseguito dal Comando delle forze navali Usa in Europa.
L’operazione bellica è stata appoggiata dalla base aeronavale Usa di Sigonella e dalla stazione di Niscemi del sistema statunitense MUOS di trasmissioni navali.
La Sicilia – dove si trovano importanti comandi e basi per operazioni militari in una vasta area che dal Medioriente e Nord Africa arriva fino al Mar Nero – è un fondamentale trampolino di lancio della strategia aggressiva degli Usa.
Gli Stati Uniti e gli alleati europei della Nato sono i principali responsabili di una situazione sempre più pericolosa, provocata dalla demolizione dello Stato siriano, attaccato dall’interno e dall’esterno, tramite gruppi terroristi presentati come «ribelli», addestrati e armati dalla CIA e finanziati dall’Arabia Saudita e altre monarchie del Golfo.
Proprio mentre tale tentativo stava fallendo per l’intervento russo a sostegno delle forze governative, gli Stati Uniti hanno gettato benzina sul fuoco accusando il governo siriano di aver fatto strage di civili, tra cui molti bambini, con deliberati attacchi chimici. Vi sono invece prove che i «ribelli» siano in possesso, e abbiano già usato tale armi.
Come sottolinea ad AsiaNews il vicario apostolico di Aleppo dei Latini, mons. Georges Abou Khazen, commentando l’escalation della tensione: “non vi è la volontà di lasciare in pace questo Paese; al contrario, attori regionali e potenze mondiali sembra stiano cercando sempre più un pretesto per intervenire con una durezza ancora maggiore, e combattere”.
Fallito il tentativo di far passare al Consiglio di sicurezza dell’Onu una risoluzione di condanna del governo siriano, che avrebbe permesso di attaccare «legalmente» la Siria come venne fatto nel 2011 con la Libia, il presidente Trump ha ordinato l’attacco missilistico più massiccio contro uno Stato sovrano, la Siria.. Le implicazioni di tale atto sono miopi e gravissime. Esse rendono ancora più tesi i rapporti tra Stati Uniti e Russia, le cui forze ora si fronteggiano direttamente in una situazione incandescente.
Come siciliani non possiamo essere semplici spettatori mentre la guerra divampa, mentre aumenta il rischio di una catastrofica guerra (…anche nucleare) che vede la Sicilia in prima linea e il popolo siciliano esposto con obiettivi militari sensibili come la base NATO di Sigonella e il sistema di telecomunicazioni MUOS di Niscemi.
Dobbiamo esercitare i nostri diritti nell’interesse esclusivo del POPOLO SICILIANO, ripudiando la guerra nell’unico modo concreto che abbiamo: pretendere che la Sicilia esca dall’Italia e dall’alleanza aggressiva della Nato, per non avere più sul nostro territorio basi militari straniere né armi nucleari.
Dobbiamo lottare per una Sicilia Indipendente, in grado di assumere e svolgere la funzione di ponte di pace verso tutti i popoli che si affacciano sul Mediterraneo.
ANTUDO!
Il Segretario Nazionale FNS “Sicilia Indipendente”
Francesco Perspicace
Caltagirone, 15 aprile 2018