La Battaglia di Monte San Mauro nei ricordi del combattente EVIS Totò Salerno

Totò Salerno
Totò Salerno

TOTO’ SALERNO: LA LIBERTA’, I GIOVANI, LA SICILIA
(Articolo intervista pubblicato da  Giuseppe Vaccaro)
Totò Salerno, nato a Niscemi, una piccola cittadina agricola in provincia di Caltanissetta, il 3 gennaio 1925, trascorse la sua infanzia vedendo la Sicilia al cospetto della mafia che aveva già assunto i contorni di uno Stato nello Stato e dei gerarchi in camicia nera che propagandavano al paese, unità, patriottismo e compattezza. Proprio in questo clima, durante la sua adolescenza germoglia in lui un grande desiderio di libertà e di giustizia per il Popolo Siciliano portandolo verso l’ideologia del separatismo. La Sicilia Stato assoluto.
Parte attiva e determinata della sua presenza nell’EVIS è stata durante l’istituzione, in territorio di Caltagirone, confinante con quello di Niscemi, del campo San Mauro, sito strategico in quanto da quella posizione, esattamente monte Moschitto in località Piano della Fiera, si sarebbe stati in grado di anticipare qualsiasi attacco; cosa che in seguito, proprio per la posizione fu espugnato dai militari italiani in non meno di un giorno.

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Stele eretta da Concetto Gallo per ricordare la battaglia di Monte San Mauro 29 dicembre 1945

Oltre a Totò Salerno, all’interno del campo, vi erano una cinquantina di giovani separatisti; giovani lavoratori e studenti che si addestravano a combattere per un puro ideale di libertà e di Patria, non erano degli stragisti o clandestini ma delle persone che si preparavano alla battaglia a viso aperto.

Nel giro di pochi giorni a ciascuno fu consegnata una divisa color kaki e un mitra che per ordine doveva sempre essere portato a tracollo anche quando si dormiva. Totò Salerno aveva anche il compito dei rifornimenti, che provenivano dal territorio di Niscemi, in quanto essendo impiegato in una grossa azienda agricola niscemese (masseria), conosceva molto bene il territorio e, quindi, capace di reperire e trasportare approvvigionamenti.

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Il prof. Salvatore Musumeci, Presidente Nazionale del MIS, così ricorda:
“Il 29 dicembre 1945 avvenne, dunque, l’ultima battaglia dell’Evis. I 56 guerriglieri indipendentisti furono completamenti accerchiati da oltre 3000 militari italiani delle divisioni “Sabauda” e “Aosta”. Concetto Gallo, vista impossibile ogni resistenza, licenziò i suoi “evisti”, per evitare loro una morte sicura; ma due di essi, lo studente liceale Amedeo Bonì di Santa Teresa di Riva e il contadino Giuseppe La Mela di Adrano, vollero rimanere con lui, votandosi anche alla morte pur di non lasciare solo il loro amato comandante. Nella sparatoria che si verificò, ci furono due vittime, il giovane Diliberto e l’appuntato dei Carabinieri Giovanni Cappello di Santa Croce Camerina. Ma non fu il mitra di Concetto Gallo ad ucciderlo, perché i suoi proiettili erano di calibro 8,8, mentre il colpo fatale risultò all’autopsia di calibro 6,5, che era quello dei moschetti dei Carabinieri. Gallo fu perciò fatto prigioniero con i due giovani evisti e sarebbe stato scarcerato soltanto dopo la sua elezione a Deputato alla Costituente il 2 giugno 1946.”

A Monte San Mauro, Concetto Gallo, ed altri separatisti, tra cui Totò Salerno, fecero erigere una stele (con base e forma triangolare che richiama la Sicilia), per ricordare la gloriosa battaglia e onorare tutti gli evisti morti per la “causa siciliana”. Purtroppo, mani ignote ne hanno asportato la lapide mutilandone la sacralità.
Nessun altro atto ufficiale è stato portato a termine da parte dei militanti dell’EVIS dopo la battaglia di San Mauro avvenuta appunto il 29.12.45, diversamente, Totò Salerno ne avrebbe sicuramente fatto parte.

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Ha scritto l’avv. Rossana Interlandi dedicandogli una sua campagna elettorale:

“Un figlio di Niscemi nato nel 1925 (3 gennaio) e morto nel 1994 (5 marzo); il suo cuore infuocato di ventenne combattente sia per me e per i giovani di Niscemi il segno e la testimonianza di quanto sia dolce spendere per i fratelli Siciliani tutta la propria vita, fino alla donazione di sé”.

A Toto Salerno e a tutti gli evisti, giovani lavoratori e incensurati, oggi va certamente riconosciuto il ruolo primario di avere contributo, con la loro partecipazione, con la loro caparbietà, con il loro sangue e la loro sete di libertà e indipendenza, a rendere la Sicilia una regione autonoma munita di uno strumento istituzionale come è lo Statuto Speciale dell’Autonomia Siciliana.

2 Risposte a “La Battaglia di Monte San Mauro nei ricordi del combattente EVIS Totò Salerno”

  1. Tutto giusto. Ma come si fa a cambiare una mentalità di un popolo che per decenni è stata distrutta da una uno stato che per tanti anni e’ vissuto di espedienti e compromessi? Non pensate che bisognerebbe rifare prima i siciliani?

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