4 NOVEMBRE: “Il sangue del Sud”

 

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Il sangue del Sud.
Le istituzioni celebrano con enfasi retorica la ricorrenza della Vittoria nella Prima Guerra Mondiale, ma nessuno ricorda o dice che l’assoluta maggioranza delle vittime erano giovani del Sud. Una intera generazione spazzata via da una guerra che non sentiva propria.
Figli di quel Sud tenuto povero, contadini, piccoli artigiani, braccianti, per lo più analfabeti, giovani di vent’anni che furono strappati con la forza alle loro famiglie e alla loro terra per essere mandati a morire in una terra lontana. Finirono a decine di migliaia nelle trincee, stretti nella morsa del fango e del gelo, sotto una pioggia costante di bombe.
Diventarono carne da macello, numeri da inserire negli elenchi dello Stato Maggiore, bandierine che i generali spostavano sulle mappe con indifferenza. Vennero massacrati sull’Isonzo e a Caporetto, combatterono con disperazione e con valore sul Piave, lanciati da ufficiali balordi o criminali contro un nemico che non conoscevano e che non avevano motivo di odiare.
Conobbero la paura, la morte, l’eroismo. ERANO I NOSTRI NONNI, I NONNI DEL NOSTRO SUD.
L’ESERCITO DEI TERRONI!
(…dal “Il sangue dei Terroni)